
19 Mar Coronavirus, Trump assente ingiustificato
di Alessandro Maran
La settimana scorsa, sull’Atlantic, lo ha detto papale papale Peter Wehner: “La presidenza Trump è finita”.
Ci è voluto molto più del dovuto, ha scritto Wehner, ma ora gli americani hanno riconosciuto l’imbroglione, l’impostore dietro alle quinte. “Siamo dovuti arrivare alla seconda metà del primo mandato di Trump, ma la crisi è arrivata sotto forma della pandemia del coronavirus, ed è difficile citare un presidente che sia stato così sovrastato da una crisi come il coronavirus ha travolto Donald Trump” (👉 https://www.theatlantic.com/…/peter-wehner-trump-pr…/607969/).
Peter Wehner (veterano di tre amministrazioni repubblicane: ha prestato servizio con Ronald Reagan, George H. W.Bush e George W.Bush) è senior fellow al Ethics and Public Policy Center, un think tank conservatore, e collabora con il New York Times e, appunto, con The Atlantic. Anche Fareed Zakaria, il conduttore del più importante programma di politica internazionale della CNN, “Fareed Zakaria GPS”, è tornato ieri sull’argomento, criticando il modo in cui gli Stati Uniti hanno raffazzonato una reazione alla pandemia del coronavirus. Mentre l’esperienza degli altri paesi offre una chiara lezione – reagire presto e in modo intelligente può rallentare il virus – “ciò non rappresenta la reazione del governo degli Stati Uniti”, ha detto Zakaria. Il virus, ha ribadito il conduttore di GPS, sembra progettato per far uscire fuori il peggio di Trump.
“Al presidente non piacciono, né si fida, degli esperti, spiega spesso che ne sa più di loro. Ha bluffato e mentito per tutta la vita e non gli è difficile farlo ancora, solo che questa volta non siamo ammaliati o divertiti dalla spacconata, ma molto spaventati”, ha detto Fareed Zakaria. “Nella maggior parte delle crisi globali, gli Stati Uniti prendono l’iniziativa e forniscono al mondo garanzie e conforto. In questa, Trump è stato quasi sempre assente ingiustificato”.
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