Covid-19, una classe dirigente refrattaria ad imparare - Fondazione PER
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Covid-19, una classe dirigente refrattaria ad imparare

di Enrico Bucci

Siamo a Gennaio. Non del 2020, ma del 2021.

Eppure, l’intera classe dirigente di questo paese sembra del tutto refrattaria ad imparare.
Abbiamo un governo che disquisice di cosa e come chiudere, bilanciando di qua e di là.
Abbiamo regioni come la Lombardia, che dopo due ondate in cui sono state colpite durissimamente, hanno ancora al vertice politici che, per giustificarsi del fatto che la maggior parte dei vaccini è nei congelatori, non trova di meglio che richiamarsi alle ferie dei medici.
Non abbiamo invece nessuno che metta in sicurezza le scuole prima di aprirle: mascherine ai banchi non se ne parla, se non le chirurgiche e spesso nemmeno quelle in barba alla legge, ma soprattutto non vi è traccia dell’indispensabile sistema di tracciamento e isolamento rapidi, omogeneamente applicati ovunque, che sono gli unici in grado di contrastare il virus.
Non abbiamo abbastanza tamponi molecolari, complessivamente, e li stiamo diminuendo sempre di più, invece di aumentarli; e non si pensa altro che a cercare di mettere al denominatore pure i test rapidi, così da poter “aggiustare” i numeri che sono utilizzati per il “gioco dei colori” regionali.
Non abbiamo indicazioni chiare e stabili per i cittadini, cui si danno indicazioni contraddittorie, con misure che li incoraggino a spendere, ma insieme con l’indicazione di rimanere il più possibile a casa: una vera trappola cognitiva, che non provoca altro che una sensazione di “tana libera tutti”.
Non abbiamo nuove risorse e nuovo personale sufficienti per il sistema sanitario, come se, al solito, il peggio fosse alle spalle e non davanti a noi.
Non abbiamo infine un sistema per erogare rapidamente tutte le dosi di vaccino a nostra disposizione, nemmeno quelle (insufficienti) che ci arriveranno; ed intanto chi ci governa (non solo in Italia) fa finta che il problema stia nelle forniture, quando i congelatori sono ormai troppo pieni rispetto a quel che dovrebbero.
E’ il 2021, ma è come e peggio del 2020: in figura, potete vedere la percentuale dei casi scoperti sul totale di persone testate a partire dal primo Settembre scorso – e smettiamola di imbrogliarci con la percentuale di tamponi positivi, che comprendendo anche i retest di chi è in quarantena non ha nessun significato.
Gli Italiani meritano di meglio che divieti, chiacchiere e bugie.
Enrico Bucci
bucci@per.it

Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia (dove conduce attività di ricerca sulla biologia dei sistemi del cancro). Si occupa di dati biomedici, frodi scientifiche e biologia dei sistemi complessi. Fondatore di Resis Srl, piccola azienda dedicata all’analisi dei dati scientifici, con particolare riguardo alla loro integrità. È autore di circa 80 pubblicazioni peer-reviewed e di un libro divulgativo dedicato alla frode scientifica pubblicato nel 2015 (Cattivi Scienziati, ADD editore, Torino). Collabora con Scienzainrete e con Il Foglio.Ph.D. in Biochimica e Biologia molecolare (2001), è professore aggiunto alla Temple University di Filadelfia (USA). È membro della rete SeTA.

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