
27 Giu La Generazione Erasmus deve prendere il potere in Italia e in Europa
di Caterina Avanza
“Costruire l’Europa del noi e non dell’io”, diceva Emmanuel Macron nel suo discorso alla Nazione del 14 giugno 2020. Emmanuel Macron è probabilmente l’unico capo di Stato del nostro continente in grado di incarnare, allo stesso tempo, patriottismo ed europeismo.
Attenzione, il patriottismo non ha niente a che vedere con il nazionalismo. Come amava ripetere il General De Gaulle, “Il patriottismo è amare il proprio paese, il nazionalismo è odiare quello degli altri”. “Il nazionalismo è guerra”, tanto per citare un altro grande presidente della Repubblica francese, François Mitterrand.
Oggi troppo spesso, si pensa che chi non è nazionalista manchi di patriottismo, ma non è così.
Ricordo lo sgomento e le badilate di insulti e minacce dei sovranisti sui social, quando, qualche tempo fa, all’Aria che tira dissi che mi sentivo “europea di origine italiana”. Sembrava che avessi fatto un affronto all’Italia, un tradimento alla patria. Assurdo!
Sono nata a Brescia, la mia città – identità numero 1 – la Lombardia è la mia regione e quando ho vissuto in Emilia, mi sono resa conto che esiste un’identità lombarda – identità numero 2 – l’Italia è il mio paese e ne sono innamorata – identità numero 3 e infine vengo dall’Europa che è il mio continente – identità numero 4. Quando ho vissuto in Perù per fare uno stage, ho percepito questa identità in modo molto forte, perché gli altri ti considerano come europea prima che come Italiana! L’Europa sanno tutti dov’è, l’Italia non per forza!
Le identità si sommano e non si annullano l’una con l’altra. A 16 anni ho deciso di fare le Erasmus al liceo a Parigi, dove poi sono tornata a vivere per tanti anni. Non c’è dubbio che una quinta identità, quella parigina, è venuta a sommarsi in più di tutte le altre!
Durante questa crisi, i dirigenti europei hanno pensato che chiudere le frontiere avrebbe rassicurato i cittadini e avrebbe contenuto il virus. Entrambe si sono rivelate false. Una sorta di ritorno rassicurante allo Stato-Nazione, un ritorno ad un mondo che di fatto non esiste più. Schengen è stato sospeso e con lui la libera circolazione delle persone. Senza pensare un secondo che ci sono milioni di persone che vivono fra vari paesi in Europa, senza pensare a tutte le famiglie, le coppie che da mesi non possono vedersi. Dopo i rumeni e i polacchi, gli italiani sono il popolo europeo che emigra di più.
Senza contare a tutti i territori transfrontalieri abituati a vivere senza frontiere che si sono ritrovati bloccati da un giorno all’altro.
Riusciremo finalmente ad assumerci la nostra identità continentale e a smettere di fare scelte assurde, come la chiusura delle frontiere interne all’Unione, quando a prendere il potere, nei vari Stati europei, sarà la Generazione Erasmus.
Ciò non significa per forza dei ventenni. Il programma Erasmus è stato creato nel 1987, 33 anni fa! Sono già 10 milioni gli studenti europei che hanno avuto la fortuna, e direi il privilegio, di poter studiare e vivere in un altro paese europeo, imparare un’altra lingua, mettersi nella pelle dell’altro e capire che quando si guardano le cose con un’altra prospettiva, tante sono le certezze che si sgretolano, imparare l’ascolto, quello vero, quello necessario quando non si ha la stessa cultura ma si ha la volontà di capirsi.
Il programma Erasmus è stato uno dei grandi successi dell’Unione europea, ecco perché il programma oggi è stato allargato e ribattezzato Erasmus + in modo da aprirlo ai professori e agli apprendisti. Il suo budget est stato duplicato.
Purtroppo, se guardiamo oggi chi ha il potere nel nostro paese, nessuno ha avuto un’esperienza all’estero, neppure Luigi Di Maio che è il più giovane, non l’ha avuta Salvini, Renzi, Meloni, Zingaretti. Rari sono i ministri.
Soltanto chi l’Europa l’ha vissuta sulla propria pelle potrà davvero pensare che le uniche frontiere in Europa sono quelle esterne, pensare che l’unica vera sovranità è quella europea e non quella degli Stati-Nazione. Sentirsi europei di origine italiana!
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