Nucleare, il senso dell’uccisione di Mohsen Fakhrizadeh per l'Iran - Fondazione PER
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Nucleare, il senso dell’uccisione di Mohsen Fakhrizadeh per l’Iran

di Alessandro Maran

 

Luccisione del padre del programma nucleare iraniano ha suscitato il timore di rappresaglie violente. I leader iraniani hanno minacciato di vendicarsi dellassassinio di Mohsen Fakhrizadeh, impegnandosi a continuare il lavoro dell’uomo che funzionari americani e israeliani ritengono essere l’architetto di un programma segreto per dotare l’Iran di una bomba atomica. Secondo i servizi segreti iraniani, non ci sono dubbi che dietro all’esecuzione ci sia Israele, e gli israeliani non hanno cercato in alcun modo smentire questa convinzione.

L’uccisione di Fakhrizadeh potrebbe certo frenare le ambizioni militari dell’Iran, ma sono in parecchi a ritenere che il suo vero obiettivo sia quello di impedire al nuovo presidente americano, Joe Biden, di rilanciare l’accordo nucleare del 2015. E non c’è dubbio che l’accaduto complicherà gli sforzi di Joe Biden per rimettere in piedi un accordo nucleare ormai in rovina. LEconomist ha accennato, inoltre, alla possibilità che luccisione, chiunque sia il responsabile, potrebbe essere stata spronata, nella sua tempistica, proprio dalla transizione presidenziale degli Stati Uniti, dato che non manca molto all’insediamento di un presidente con idee diverse su come approcciarsi a Teheran e la finestra sta per chiudersi.

L’uccisione di Fakhrizadeh è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di misteriosi sabotaggi che, negli ultimi dieci anni, hanno afflitto la Repubblica Islamica. Mai, tuttavia, lIran ha dovuto sopportare un’ondata di attacchi a sorpresa come nel 2020. «Negli ultimi mesi ci sono stati altri segnali di una guerra segreta contro l’Iran», scrive il settimanale inglese, rilevando sospetti di coinvolgimento israeliano e collocando il recente omicidio nel quadro di una campagna segreta in corso. «In estate il paese è stato colpito da una serie di esplosioni senza spiegazione. Almeno due di queste hanno distrutto edifici legati alla ricerca e alla produzione nucleare. Stando al New York Times, il 7 agosto scorso Abu Muhammad al-Masri, un leader di al-Qaeda, è stato ucciso a Teheran da agenti israeliani. Che i nemici dell’Iran sembrino essere in grado di spiare, sabotare e uccidere impunemente nel cuore dell’Iran, spazzando via edifici e scienziati, nell’arco di oltre un decennio, è motivo di imbarazzo per le draconiane forze di sicurezza del paese».

Alessandro Maran
maran@perfondazione.eu

Già senatore del Partito democratico, membro della Commissione Esteri e della Commissione Politiche Ue, fa parte della presidenza di Libertàeguale. Parlamentare dal 2001 al 2018, è stato segretario regionale dei Ds del Friuli Venezia Giulia.

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