Il governo Meloni ha rimesso sul tavolo degli impegni il Ponte sullo Stretto: si deve fare, partiranno presto i lavori, i 50 milioni a FS serviranno non più a uno studio di fattibilità ma all’aggiornamento dell’attuale progetto esecutivo e la Società Stretto di Messina è stata riattivata. Potrebbe essere un nuovo episodio di una commedia “italianissima” e dai molti aspetti surreali, ma lo scenario attuale, di ridefinizione degli assetti globali, di transizione energetica ed ecologica, impone lucidità di visione, scelte coerenti e trasparenti: non c’è più tempo.
Abbiamo deciso di far seguire ai precedenti Quaderni sul tema della mobilità e della logistica – con analisi e proposte indispensabili a rendere effettiva la missione meridionalista- europeista del Pnrr – un nuovo Quaderno sul Ponte sullo Stretto di Messina, l’infrastruttura meno puntuale di tutto il sistema di connessioni e di relazioni, ma spesso erroneamente considerata nella sua singolarità. I contributi ospitati qui lo dimostrano con nuove analisi, ricerche originali e ulteriori proposte.
A cominciare dalla centralità del Mediterraneo nella nuova geografia degli approvvigionamenti energetici, nelle dinamiche delle relazioni necessarie con i paesi della sponda Sud per il benessere e la sicurezza nazionali, come snodo fondamentale dell’Internet globale, come opportunità mentre la “ri-regionalizzazione” delle filiere produttive globali richiede l’infrastrutturazione di corridoi intermodali rapidi.
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