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Virus, contro complottismi e usanze pericolose serve la scienza

di Vittoria Brambilla

 

Nonostante si conoscesse il rischio che un nuovo virus colpisse l’uomo, fino a che gli ospedali non sono stati intasati di malati con sintomi respiratori simili non si sono prese misure per arginare la pandemia Covid-19. Quando, a fine febbraio 2020, lo stranamente elevato numero di decessi per polmoniti è stato ricondotto alla già nota epidemia Covid-19, era troppo tardi per attuare misure preventive circoscritte ma è stata necessaria la drastica limitazione di tutte le attività umane tramite l’imposizione di un duro lockdown lungo 2 mesi. Questo, seppur non sia una misura auspicabile per gli effetti negativi su economia, istruzione (ecc…) e sul benessere mentale dei cittadini, è servito al suo scopo e ha fortemente ridotto il numero dei contagi riportando la situazione sotto controllo.

Altre terribili pandemie si sono diffuse in tempi recenti prima di Covid-19: abbiamo tutti certamente memoria della aviaria, della suina, di SARS ed Ebola ma, dato che queste non hanno infine rappresentato un vero pericolo globale, ci hanno forse dato l’illusione che anche Covid-19 sarebbe stato fermato prima che si trasformasse in una vera pandemia. Infatti, quando già circolavano sui media le immagini della città di Wuhan svuotata dal virus, nonostante Covid-19 avesse tutte le caratteristiche di un virus potenzialmente pandemico, non si sono prese misure efficaci per contrastarne la diffusione che è inevitabilmente avvenuta. Covid-19 è riuscito ad espandersi più dei virus che lo hanno preceduto in tempi recenti perché aveva il vantaggio di diffondersi facilmente per via aerea infettando un gran numero di portatori asintomatici, oltre che di avere una bassa mortalità.

 

Complottismi e spiegazioni scientifiche

La pandemia a lungo preannunciata, essendo per i più ugualmente inspiegabile, è stata fonte di ispirazione per fioriti complottismi. Le fonti del virus più frequentemente accusate, da quello che mi è capitato di leggere anche su rinomati quotidiani, sono state il 5G, l’agricoltura moderna, l’allevamento, gli OGM, l’inquinamento atmosferico, i virologi malvagi o distratti e gli stili di vita moderni. E questi sono solo alcuni degli esempi, ma ne ho trovati molti e davvero coloriti.

Parallelamente al nutrito gruppo di creativi complottisti, anche la scienza ha dato le sue spiegazioni. Senza attingere a fantasiose false correlazioni di dati ma attenendosi al metodo e ai dati scientifici, i ricercatori sono riusciti a dare una spiegazione all’origine della pandemia. I coronavirus come quello a cui appartiene SARS-Cov-2 che causa Covid-19 sono da tempo noti per la loro potenziale pericolosità per l’uomo e perché la SARS, epidemia che ha colpito alcuni paesi asiatici nel 2002-2004 era stata proprio causata da uno di questi. Da allora molteplici studi si sono susseguiti sui coronavirus e una rapida accelerata è stata data dall’inizio della pandemia Covid-19 grazie ai grossi finanziamenti convogliati sullo studio di SARS-Cov-2.

La scienza non ha dato le sue risposte in poche ore, come possono fare i complottisti che manipolano dati cercando false correlazioni oppure, ancora più facilmente, montano video sensazionalistici che spieghino le loro tesi, ma lo ha fatto in alcuni mesi.

 

Il virus è originato dal salto di specie

In un grande comune sforzo internazionale la scienza ha chiarito l’origine del virus SARS-Cov-2 che causa Covid-19. Esso, come è capitato per le più feroci epidemie virali che hanno colpito l’uomo, è un virus animale che, evolvendosi per cause naturali è passato dall’animale all’uomo. In particolare, SARS-Cov-2 è stato ritrovato, molto simile nei suoi 30.000 nucleotidi che ne compongono il genoma a RNA e, cosa ancora più importante, identico per quanto riguarda le proteine virali che causano l’infezione delle cellule animali e umane, nel pangolino malesiano.

SARS-Cov-2 non ha chiaramente relazione col 5G che nelle foreste tropicali malesiane non arriverà ancora per molto tempo né con gli OGM usati in agricoltura che sono piante che contengono al massimo DNA batterico, né con l’agricoltura e gli allevamenti intensivi che direi al contrario offrono il vantaggio di produrre più cibo con meno terra lasciando indisturbati gli animali che vivono nelle foreste.

Infine, SARS-Cov-2 non è stato fatto da virologi in laboratorio perché la sua sequenza genomica non porta le tracce di una manipolazione ma anzi porta le caratteristiche dell’evoluzione naturale, quella che origina la biodiversità di piante, animali, batteri e anche virus.

 

Tradizioni pericolose, da superare con la scienza

Ma come ha fatto un virus presente in un animale notturno che vive nelle foresta della malesia ad arrivare a noi? Il pangolino, mammifero peculiare e anche a rischio di estinzione, condivide la triste sorte di tanti altri animali in pericolo nel mondo: viene indiscriminatamente bracconato perché ritenuto curativo in alcune pratiche della “medicina” tradizionale cinese. Infatti, le sue squame, così come il corno del rinoceronte, i denti dello squalo o i testicoli di leone e tigre tra gli altri, sono usate per produrre preparati “curativi” secondo pratiche millenarie che però non hanno nessuna comprovata efficacia scientifica.

Pangolini, rinoceronti, squali, grandi felini vengono quindi sacrificati per nulla, privando la Terra della loro bellezza e del loro ruolo nell’ecosistema. Non sono solo gli animali selvatici ad essere messi in pericolo da queste pratiche “tradizionali” ma anche l’uomo perché i rimedi prodotti sono inutili, spesso costosi e illegali. Inoltre, come abbiamo appreso, il contatto con animali selvatici vivi e morti può portare al contagio dell’uomo con agenti patogeni come quello responsabile della attuale pandemia.

Sono dunque queste pratiche “tradizionali” che andrebbero combattute, tramite l’informazione e l’educazione al metodo scientifico in tutti gli ambiti.

 

Dalla pandemia si esce con la scienza e la tecnologia

La vita dell’uomo, grazie alla scienza e alla tecnologia, è enormemente migliorata e a chi lo nega basterebbe mostrare i dati di crescita demografica, di morte infantile, di età media e di morte per fame degli ultimi 100 anni. Il tenore e l’aspettativa di vita umana oggi, per quanto sicuramente ancora migliorabili in termini di equità, sono realmente migliori di una volta, e se “guariremo” da questa pandemia non sarà per genialate complottiste o rimedi tradizionali ma sarà solo grazie al rigore scientifico e al duro lavoro della ricerca.

 

 

Vittoria Brambilla
brambilla@per.it

Ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali, Università degli Studi di Milano

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