Rapporto sulle iniziative per combattere la manipolazione dell’opinione pubblica a fini politici via web e social media.
I tentativi di manipolazione, che pure ci sono sempre stati, sono stati resi dall’utilizzo di internet e dei c.d. social media, molto più pervasivi, meno costosi, più efficaci, assai meno trasparenti.
Lo squilibrio fra mezzi e consapevolezza (o anche: alfabetizzazione) digitale delle persone ha creato e crea problemi molto gravi al buon funzionamento delle istituzioni politiche rappresentative.
L’Italia è stata la prima arena all’interno della quale tecniche di webmarketing politico basate su recenti sviluppi delle scienze cognitive e capaci di utilizzare a fondo i nuovi media hanno potuto incidere in maniera decisiva sul sistema politico.
L’indagine vuole analizzare gli strumenti di regolamentazione del web esistenti oggi a livello nazionale, europeo e internazionale. Scopo ultimo della ricerca è individuare le linee di possibili interventi normativi da sottoporre alle forze politiche e alle istituzioni allo scopo di perseguire, prima di tutto, le pari opportunità fra le forze in campo (il c.d. level playing field), così come del resto la nostra legislazione vigente da decenni prevede in relazione ai media tradizionali (stampa, radio, tv), con particolare riferimento (ma non solo) alla propaganda politica e alle campagne elettorali.
All’indagine sarà collegata un’attività di formazione sullo sviluppo delle tecnologie digitali in politica sia dal punto di vista storico-filosofico-politico che sul piano pratico dell’utilizzo in situazioni concrete (campagne elettorali, ufficio stampa istituzionale, comunicazione politica, ecc.)